Agostino Ferrari espone a Milano alla galleria Ca’ di Fra’ (Via Carlo Farini, 2, Porta Volta, 20154 Milano
dal 1 ottobre al 30 novembre 2015.
Nella galleria e nello stesso periodo sarà pure allestita un mostra di alcuni artisti del Cenobio
“Pittura segnica”: Agostino Ferrari (Milano, 1938).
Recuperare la linearità del segno rinunciando al contenuto convenzionale del linguaggio alfabetico, nella ricerca di un “minimo sperimentale simbolico” che ha in sé la potenza della rappresentazione teatrale.
L’opera di Agostino Ferrari è un’unica narrazione individuale; un palcoscenico sul quale e dal quale nasce un linguaggio “altro”.
La pittura torna al suo momento primordiale, gesto essenziale, intimo; l’attimo in cui il segno non è ancora scrittura, gesto convenzionale, concetto.
All’interno della ricerca di Agostino Ferrari, le opere su lamiera, evocativamente intitolare “Interno Esterno”, proprio attraverso il recupero della fisicità materica, aprono ad una nuova dimensione del segno: la “memoria”.
Il tratto segnico che, quasi prendendo coscienza di sé, spicca il volo nello spazio oltre la tela, recupera la sua poliedricità di elemento fisico, simbolico, pittorico, teatrale ed assume dignità di linguaggio espressivo nuovo; un palcoscenico sul quale danza la traccia più intima e primordiale dell’uomo.
Fondamentale e mai casuale, per Ferrari, il colore, linguaggio insieme individuale ed universale.
Il nero, insieme non-luce e totalità dei singoli pigmenti, è un momento essenziale, archetipico, nella “rappresentazione teatrale” dell’Ignoto.
E’ il “luogo del mistero universale”, dove tutto può iniziare o, indifferentemente, finire; dove tutto può accadere.
Manuela Composti